lunedì 21 settembre 2009

Versi faticosamente satanici



(
http://it.wikipedia.org/wiki/I_versi_satanici)

Che fatica terminare questo libro!

Caspita, sono solo a 112 pagine dalla fine (su quasi 600...) e ancora non sento di aver scollinato. Beh, definirei scollinare quando, magari dopo un inizio sonnolento e incespicante, si strizza l'occhio all'autore e dantescamente si è traghettati insieme nel viaggio dei suoi pensieri, condividendo sforzi, emozioni, conoscenze e sorprese. Devo dire che per ora di Rushdie mi colpiscono la sopravvalutazione, il disordine, la superba blasfemia di chi ha sparato sul senso comune dei muslims per far breccia nelle librerie occidentali.

La trama è arcigna, i dialoghi interrotti ed inframezzati da pensiero, pensiero del dire, pensiero del fare, fare mentre si pensa, flashback e allegorie irritanti nel voler essere rivelatrici di qualcosa di cui onestamente non ce ne frega molto. Troppi personaggi introdotti, mai o mal ripresi, poco interessanti, irritanti.
Insomma al lettore piace essere coccolato, specialmente se gli si promette un'avvincente storia di antitesi benemale. Il lettore accetta le regole del gioco, accetta le manie e le fantasie assurde, ma va ricompensato di eventi e verità, altrimenti non si impegna nella lezione e sbuffa. E dorme.

Scusate lo sfogo, ma a voi non è mai capitato di misurare lo spessore delle pagine a finire, e prendere il libro più come una sfida a chiuderlo che come un panino ghiotto da divorare a bocconi insonni???



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