domenica 3 ottobre 2010

Munch e lo spirito dell'Arte in Natura

Oggi abbiamo visitato l'interessante mostra dedicata a Munch e la pittura scandinava. A parte l'introduzione iniziale che rende giustizia e contesto all'ambiente in cui Munch nacque e accrebbe la propria Arte, la breve (sic!) sezione a lui dedicata non può che impressionare, o meglio espressionare e far riflettere.

Vi propongo ciò che del suo dipinto e scritto mi ha più colpito, e tuttora convoglia i pensieri serali sperando di stimolare anche i vostri nervi e la vostra Arte.
I quadri che qui trovate racchiudono la chiave di lettura dei testi a seguire e viceversa: sarei felice che senza ulteriori tracce mi trasmetteste le vostre sensazioni, le vostre interpretazioni e i tratti distintivi che più vi affascinino od orrorifichino di questo artista, che certamente non rientrerà nella categoria degli Indifferenti. 

Attrazione:


Arte e Natura.
Arte è il contrario di natura. Un'opera d'arte sgorga direttamente dal più intimo essere dell'uomo.
Arte è un'immagine convertita in forma, che si affaccia all'esistenza in virtù dei nervi umani. Cuore, Cervello, Occhio. Arte è bisogno umano di cristallizzazione.

Natura è lo sconfinato, eterno regno che nutre l'Arte. Natura è non solamente quel che agli occhi è visibile. Natura è la più profonda delle immagini della Mente.
Le immagini sul risvolto interno degli occhi.

Separazione:


Interpretare intense emozioni nel momento stesso in cui si lavora in presa diretta sulla natura, e la natura osservata in termini di intense emozioni. Questa è una spiegazione che logora atrocemente i nervi. Prendere atto, nell'arco di poche ore, della natura assolutamente indifferente di cui si è parte. E di conseguenza, nel corso di quelle poche ore, permetterle di trasmutarsi attraverso la trasparenza degli occhi, camere del cervello, del cuore e dei nervi che la stessa passione surriscalda.
L'incandescente firnace della mente divora con ferocia il sistema nervoso .

Donne II o Le 3 Età della Donna:




Madonna:

Io credo unicamente in un'Arte che sia dettata dal bisogno umano di aprire il proprio cuore.

2 commenti:

  1. PS:

    se qualcuno trovasse una bella versione in file della "Veglia", sarei lieto di aggiornare il post con questo tassello psico-logicamente mancante.

    Gratissimamente.

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  2. Munch, credo sia stato un artista che ha avuto il coraggio (magari più di altri) di scavare nelle "viscere" dell'uomo, nella sua profonda più intimità, senza se e senza ma, senza pensare di dover in qualche modo indorare la pillola al grande pubblico, senza la volontà di abbellire ciò che la sua anima gli presentava...un uomo nudo, indifeso, pieno solo delle sue paure, dei suoi pensieri (anche quelli più cupi, che tal volta fanno breccia anche nei cuori più puri)...
    Insomma, se si trova qualcosa di orrorifico in Munch, se si trova qualcosa che ci fa paura e che fa sussultare la nostra anima, non è altro perché vediamo (magari per la prima volta) una parte di noi, della nostra persona, riflessa nello specchio della pittura, vediamo qualcosa che non vorremo mai vedere, che ci fa girare dall'altra parte, talvolta voltando le spalle ad un'evidenza, ad una realtà che preferiamo ignorare ma che rimane ben ancorata dentro noi stessi...e va dato merito a Munch di non aver avuto timore nel rappresentarla, esorcizzando quei demoni che così tanto ci spaventano nei meandri più cupi della nostra anima. Chapeau!

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